BRAINSTORMING CULTURALE
Un uomo è al centro del palco. Intorno a lui, nell’atmosfera raccolta del teatro Altrove di Roma, ci sono pochi elementi: una sedia, un leggìo, alcuni strumenti musicali. Lui è solo, eppure occupa tutto lo spazio scenico a disposizione declamando un testo talmente ben strutturato da richiamare alla vista dello spettatore tutto ciò di cui parla: in un attimo si materializzano le armi, il Verano, piazza san Paolo, la caserma, la spiaggia di Ostia, gli spari, la paura che ghiaccia il sangue, il terrore che fa venire i brividi anche se è settembre e fa caldo… (VAI ALL’ARTICOLO COMPLETO) Simona Rubeis
LA REPUBBLICA
Ha la faccia smarrita d’un soldato Schwejk, la bonomia d’un poveraccio alla Jerry Lewis, e l’aria d’un involontario Tom Hanks dei “noantri”, l’autore-protagonista al Furio Camillo de La Battaglia di Roma, Pierpaolo Palladino, noto come bravo raccontatore e artigiano, ma capace, ora, per quest’epopea arciromanesca e antitedesca del 10 settembre 1943 vicino Porta San Paolo, di metter su, con la regia di Maria Teresa Pintus, un apologo-fiction pervaso di nuove consonanze e mimica sbracciata…l’odissea c’è, la morte come comare secca rende, i sor cafone funzionano, i fiatoni e i silenzi pure.
Rodolfo Di Giammarco
IL GIORNALE
Un manipolo d’eroi di strada e un racconto epico e umanissimo…La Battaglia di Roma è uno spettacolo-testimonianza che trasporta lo spettatore al centro della Storia grazie alla bella prova d’attore… accompagnato in scena dalle musiche di Pino Cangialosi eseguite dal vivo da Benedetto Biondo alla tromba e Mariateresa Martuscelli al pianoforte, Palladino – autore anche del testo – soffre, evoca e ricorda in un trasognato viaggio nella memoria che emoziona e convince. Magari qualche alleggerimento «colorato» e popolare avrebbe giovato a un testo che punta invece quasi unicamente sulla rievocazione e la trascrizione dei fatti. Ma a rendere La battaglia di Roma uno spettacolo necessario e quanto mai attuale è proprio la nostra epoca di sinistri ultimatum e guerre preventive e di liberazione.
Claudio Fontanini
ITALIA SERA
Il soldato romano Pierpaolo Palladino scrive e racconta la sua esperienza. Lo fa proprio come se avesse davvero vissuto quella battaglia del 10 Settembre 1943 (…) Ci catapulta nel suo reggimento…lo fa e ce lo racconta, Pierpaolo Palladino, in un romanesco che sapientemente colora di vita vissuta la sua piccola storia. Lo interpreta con una gestualità che ricorda i grandi del nostro teatro in un gioco di musiche, suoni e luci di grande effetto. E a volte ci sembra di essere lì, tra le schegge delle mine che saltano in aria, tra i proiettili vaganti e tra i caduti sul campo di battaglia…scritto con geniale ma semplice maestria e ce lo ha trasmesso con virtuoso talento!
Danilo Viggiani
IL GIORNALE
Si è guadagnato l’affetto del pubblico con spettacoli semplici, estremamente evocativi…ha raccontato di uomini e donne di sempre, di ossessioni, fobie di tutti. Senza mai perdere di vista il particolare, il dettaglio, la piega sottile, il linguaggio schietto della gente comune. Adesso Pierpaolo Palladino approda con La Battaglia di Roma, a un testo scritto interamente in versi, mescolando la storia ufficiale, i fatti nudi e crudi, con il vissuto interiore dei soldati coinvolti negli scontri. Abiti militari e occhi ben puntati sul pubblico, Palladino da anima a tante voci diverse….la sua pietà è memoria di paure ancestrali; vettore di interrogativi universali. Ecco perché questo monologo suona oggi assolutamente attuale.
Laura Novelli
AGENZIA RADICALE
Noto per la sua ricerca linguistico dialettale, con questo progetto Palladino giunge finalmente all’allestimento teatrale in versi e musica di quei giorni…il testo, impastato di un romanesco avvolgente e vigoroso, è ottimamente interpretato da Palladino e ben si sposa con una partitura musicale, composta da Pino Cangialosi, eseguita dal vivo e chiamata a “dialogare” continuamente con le parole, i gesti e i timbri vocali dell’interprete. Il tutto sotto l’attenta regia di Maria Teresa Pintus.
Lucio De Angelis
IL TEMPO
L’arte del racconto teatrale coniuga storie appassionate a interessanti prove interpretative come accade anche nel caso del monologo “La battaglia di Roma”, scritto e incarnato da Pierpaolo Palladino, diretto da Maria Teresa Pintus con musiche composte ed eseguite dal vivo da Pino Cangialosi.
Tiberia De Matteis
PUNTO COM
Lo spettacolo ha una forza epica struggente aprendo uno squarcio nella nostra memoria sulla Resistenza antifascista, ma che parla all’umanità – amore e morte – e non vuol porre l’accento solo sul “non passa lo straniero”.
Ornella Petrucci
L’UNITA’
Un soldato, un po’ brechtiano un po’ petroliniano, racconta da solo una storia di tanti…un testo ben scritto, in versi liberi, che passa la parola a carabinieri, granatieri, bersaglieri. E tra la descrizione di una strada bombardata e un momento di riposo dei soldati, lascia parlare anche i sentimenti. Persino in tempo di guerra, sembra dire Palladino, sguardi gesti e sfoghi riescono a commuovere. Il monologo dell’attore è scandito dalle belle musiche di Pino Cangialosi.
Francesca De Sanctis
LA DIFFERENZA
Pierpaolo Palladino, una battaglia contro la Storia
di Attilio Scarpellini
Il singolo è solo schiuma sulle onde. (G. Buchner)
Ecco uno spettacolo, La battaglia di Roma di Pierpaolo Palladino, che potrebbe stare senza sfigurare su qualunque palcoscenico, ma che in nessuna cornice sembra più al suo posto come nella piazzetta del Lotto n. 12 della Garbatella, dove l’abbiamo visto: circondato dai palazzi con i panni stesi, sovrastato all’inizio da un azzurro ancora impallidito dalla calura, spiato sul finire da una luna a falce che nel cielo blu scuro reggeva il filo di un’unica stella. Qui “sora nonna” deve ancora essere leggi tutto