L’amico di Fred – Storia fantastica di Fred Buscaglione

Non la biografia ma il mito di Fred Buscaglione e le sue “Criminal songs”, dense di ironia e ambientate tra i duri della Chicago di Al Capone, sono lo spunto di partenza per una storia del tutto inventata.

In un’immaginaria divisione tra l’artista e la sua maschera, il giovane Ferdinando ha un sogno frustrato: unire lo swing americano con la melodia italiana. Una sera, in piena crisi creativa e sentimentale, incontra il diavolo di nome Freddy, che tutto può e che gli offre l’occasione di trovare lo stile giusto in cambio dell’anima. Uno spettacolo coinvolgente e ricco di divertenti situazioni, che punta su una regia basata sul ritmo e la fluidità del racconto, il tutto sostenuto dalle musiche eseguite e cantate dal vivo da Andrea Murchio; musiche presenti con la loro forza trascinante, con le loro atmosfere romantiche o ironicamente aggressive; la grande musica di Fred Buscaglione, con il loro carattere a volte giocoso, a volte un po’ malinconico. Musiche certamente di grande suggestione, e grazie alle quali si viene coinvolti in un racconto in cui la musica, i sentimenti, l’amicizia, la funzione a volte demiurgica dell’Arte sono i veri temi di questa gradevole storia affidata a due attori capaci di completarsi a vicenda.

 

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L’AMICO DI FRED – ESTRATTI STAMPA

 

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L’AMICO DI FRED – ESTRATTI STAMPA

IL MESSAGGERO – ROMA

Palladino autore e regista è anche interprete del sulfureo Freddy, mentre Andrea Murchio canta ed esegue le musiche dal vivo, proponendo un artista fragile, ciclicamente depresso, un sognatore di bambole che al pianoforte ritrova la sua identità. Perdonando qualche concessione alla macchietta il gioco tra i due funziona, anche quello del doppio sospeso tra vita e morte cui il cinema e la letteratura ci hanno abituato.

Paola Polidoro

GUIDE.SUPEREVA.IT
Il diavolo veste swing
Murchio è davvero bravo, suona il pianoforte, canta, recita, dà spessore al personaggio del musicista che si vende l’anima al diavolo per il successo.
Palladino non manca di caratterizzare, come fa spesso – è una delle caratteristiche del suo teatro – più personaggi contemporaneamente. Ha la capacità di realizzare da solo, un dialogo a più voci (esilarante quello tra il diavolo e la diavolessa-trans) alternando il ruolo maschile a quello “femminile” con rapidità; è l’uno e l’altro contemporaneamente.
Lo avevamo già apprezzato sdoppiarsi (triplicarsi, quadruplicarsi…) nel precedente lavoro “Sputa la gomma” (sempre all’Orologio) dove dava voce e corpo ai vari studenti, oltre al professore. E in “La matematica sentimentale” sapeva alternarsi nei panni dello studente conquistato dai numeri e del docente tanto sicuro con le formule algebriche quanto imbranato nei fatti della vita.
In “L’amico di Fred” con i due attori c’è un terzo protagonista: le canzoni di Fred Buscaglione, che sanno di nicotina, che puzzano di whisky, che sprizzano eros. Sono la musa ispiratrice, il filo che unisce la storia. Sono carnali, viscerali, “infernali” è il caso di dire.

Monica Menna

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FUORI LE MURA .IT

Le canzoni del cantautore torinese scivolano sul palco fondendosi con il ritmo della recitazione: a veder che si scatenano così sulla scena, quei due, viene quasi voglia di alzarsi in piedi e ballare insieme a loro. Uno spettacolo che non lascia un attimo di respiro, proprio come le canzoni del buon vecchio Fred (…) uno spettacolo ironico, brioso, a ritmo di swing su una meteora – per la brevità della sua carriera – del firmamento musicale italiano, inimitato e inimitabile, unico… perchè ha venduto l’anima al diavolo.

Andrea Scutellà

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TEATRO E SPETTACOLO.ORG

Lo spettacolo è frizzante, brioso, ricco di battute e gag, la costruzione drammaturgica è riuscitissima, un intreccio di canzoni, monologhi, dialoghi, racconti in terza persona, in una fitta rete testuale, compatta e fluente. Fondamentale il ruolo della musica che con la sua forza trascinante e suggestiva riempie gli spazi e avvolge attori e spettatori, contribuisce a creare l’atmosfera dei locali americani anni ’50 insieme al fumo e ai fiumi di alcol, si possono quasi vedere i tavolini rotondi, le belle ragazze in abiti succinti e gli avventori un po’ ubriachi un po’ gangster che si avvicendano attorno al palco. I due splendidi interpreti sono assoluti padroni della scena per esperienza e carisma, generosamente si danno al pubblico, mantenendo sempre alto e vivace il ritmo tanto quello testuale, quanto quello della messinscena.

Giusi Potenza

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VOCEDITALIA.IT

Un racconto molto avvincente, frizzante, giocoso, satirico ma anche drammatico. Andrea Murchio ha avuto l’arduo compito di sostenere la parte del cantante, e l’ha fatto con coraggio ma, anche, con eleganza e convinzione evitando, assieme all’autore, di cadere nella trappola di utilizzare il vero canto di Buscaglione ma reinterpretando, con umiltà ed efficacia, quella musica con risultanti senz’altro lusinghieri. Al suo fianco, nella parte del diavolo, lo stesso Palladino per una coppia di attori dalla recitazione molto intensa che ben intepretava evidentemente plasmata sulle caratteristiche dei due attori. Alessia Sambrini con scene costumi e luci, tutto molto semplice, ha dato la giusta cornice allo spettacolo.

xClaudio Listanti

IL FUTURISTA 

L’amico di Fred risulta uno spettacolo piacevole e complesso. Racconta la storia di una vita, la rimescola con sapienza e tratti di genio, la affida al palcoscenico attraverso una messinscena lineare e suggestiva, le luci soffuse di Alessia Sambrini e, beninteso, 2 attori credibili. La ricerca sulla struttura del testo e della drammaturgia c’è, ma non è esibita: in sala, nel teatrino del Casino di San Remo, nessuno ha pensato di assistere a uno spettacolo d’avanguardia. Il pubblico locale che è dei più ostici, s’è infatti prodotto in vivi consensi e 4 chiamate al proscenio.

Giovanni Choukhadarian

 

L’amico di Fred – scheda tecnica

Palco

Dimensioni minime:

mt 8×8, h mt 4,0

Quadratura nera

Possibilità accesso diretto alla platea dal palco

 

Luci

CABINA:

N° 01 mixer digitale con la possibilità di costruire sequenze di memorie

N° 01 lampada per mixer

N° 01 ciabattina

Prevedere alimentazione, Dimmer (per un totale di 30 canali) di alimentazione, cavo dmx, etc

PROIETTORI:

N° 27 Pc 1000w completi di bandiera paraluce, porta gelatina e cordino di sicurezza

N° 03 Sagomatori Etc 750w lente zoom 25/50° sagomatori 1000W con porta gelatina e cordino di sicurezza

N° 30 ganci idonei

 

Fonica

PALCO:

N° 1 Monitor/spia

MIX DI SALA:

N° 1 Mixer di Sala con effetti 12 canali con almeno 2 aux post/pre fader

N° 1 CD Player con auto pausa

Deve essere possibile inserire e gestire il segnale stereo line per tastiera.

D.i stereo o 2 adatattori per inserire la tastiera nella stage box.

Cavetteria

SALA

Diffusori adatti allo spazio del teatro

Per eventuali comunicazioni o per la variazione di fornitura per tipo e quantità

contattare Alessia Sambrini 3408771991 alessiasambrini@gmail.com

o Pierpaolo Palladino 3355386448 raccontiteatrali@msn.it

L’amico di Fred – Orizzonti 2008

Orizzonti 2008
Festival GastroComico
Della Città di Chiusi
3 – 13 Agosto
VI Edizione
Martedì 12 ore 21.30
Teatro Pietro Mascagni
Prima Nazionale Assoluta
Una PRODUZIONE Istituzione Teatro Mascagni e Banca di Credito Cooperativo Tosco-Umbro di Chiusi
Presenta
L’amico di Fred
Di Pierpaolo Palladino
Con Andrea Murchio e Pierpaolo Palldino
Musiche eseguite dal vivo dall’Orchestra
Hot Club Aurora
Regia
Manfredi Rutelli
Il video promozionale dello spettacolo: Video de l’amico di Fred
Non la biografia ma il mito di Fred Buscaglione e le sue “Criminal songs”, dense di ironia e ambientate tra i gangster della Chicago anni ‘30, sono lo spunto di partenza per una storia del tutto inventata. In un’immaginaria divisione tra l’artista e la sua maschera, il giovane Ferdinando ha un sogno frustrato: unire lo swing americano con la melodia italiana. Ma una sera, in piena crisi creativa e sentimentale, incontra il diavolo, di nome Freddy, che tutto può e che gli offre l’occasione di trovare il personaggio giusto in cambio dell’anima. Detto fatto Freddy, vera e propria personificazione di un gangster di Chicago, comincia a vivere alle spalle del cantante, in arte Fred, ispirandogli le canzoni da interpretare (Eri Piccola cosi, Whiskey facile, Che notte!, Che bambola!, ecc.) e aiutandolo nei rapporti disastrosi che Ferdinando conduce con le donne. Le donne, fatali e intriganti, sono la bestia nera per entrambi, anche il diavolo ne è rimasto vittima in passato e cerca di mettere in guardia il suo protetto. Niente da fare: Ferdinando è un romantico e non può non innamorarsi e soffrire per amore. Ma intanto Fred, il personaggio che interpreta nelle canzoni funziona e il successo esplode a tal punto che anche Freddy ne resta colpito. La musica riesce quindi a sedurre il diavolo stesso che comincia suo malgrado ad ammirare il suo protetto, la sua creatura, fino a turbarsi quando Ferdinando canta una canzone romantica come “Guarda che luna”. Arriva anche a difenderlo contro i propri interessi, se non fosse che Ferdinando stesso comincia ad essere stanco del maestro e della maschera del bullo da lui imposta. Ma può un diavolo diventare amico della sua vittima fino a rischiare se stesso in prima persona?
Pierpaolo Palladino
L’idea di coinvolgere due attori particolari, un’orchestra in scena con loro, per raccontare questa storia di amicizia e musica, di donne e amori sognati, mi è venuta appena letto, come spesso ho il privilegio di fare, la prima stesura di questo piacevole testo. Uno spettacolo coinvolgente e ricco di divertenti situazioni, per la realizzazione del quale ho subito pensato di chiedere la collaborazione di due amici, il bravissimo e già esperto di musical Andrea Murchio, e lo stesso Pierpaolo Palladino con cui da anni collaboro e mi diverto a fare spettacoli di successo. Attori solo apparentemente lontani tra loro, con personalità diverse, ma capaci di completarsi e rendere credibile la fantasiosa storia ben raccontata da Pierpaolo. Puntando su una regia basata sul ritmo e la fluidità del racconto, il tutto sostenuto dalle musiche eseguite dal vivo dall’Orchestra Hot Club Aurora, protagonista sulla scena insieme agli attori; musiche presenti con la loro forza trascinante, con le loro atmosfere romantiche o ironicamente aggressive; la grande musica di Fred Buscaglione. Con il loro carattere a volte giocoso, a volte un po’ malinconico. Musiche certamente di grande suggestione, e grazie alle quali si viene coinvolti in un racconto in cui la musica, i sentimenti, l’amicizia, la funzione a volte demiurgica dell’Arte, sono i veri temi di questa gradevolissima storia che spero essere capace di rendere gradevole ed emozionante.
Manfredi Rutelli

Orizzonti 2008

Festival GastroComico Della Città di Chiusi

VI Edizione 3 – 13 Agosto

Martedì 12 ore 21.30

Teatro Pietro Mascagni

 

Prima Nazionale Assoluta

Una PRODUZIONE Istituzione Teatro Mascagni e Banca di Credito Cooperativo Tosco-Umbro di Chiusi

Presenta

L’amico di Fred

Di Pierpaolo Palladino

Con Andrea Murchio e Pierpaolo Palldino

Musiche eseguite dal vivo dall’Orchestra Hot Club Aurora

Regia Manfredi Rutelli

Il video promozionale dello spettacolo: Video de l’amico di Fred

Non la biografia ma il mito di Fred Buscaglione e le sue “Criminal songs”, dense di ironia e ambientate tra i gangster della Chicago anni ‘30, sono lo spunto di partenza per una storia del tutto inventata. In un’immaginaria divisione tra l’artista e la sua maschera, il giovane Ferdinando ha un sogno frustrato: unire lo swing americano con la melodia italiana. Ma una sera, in piena crisi creativa e sentimentale, incontra il diavolo, di nome Freddy, che tutto può e che gli offre l’occasione di trovare il personaggio giusto in cambio dell’anima. Detto fatto Freddy, vera e propria personificazione di un gangster di Chicago, comincia a vivere alle spalle del cantante, in arte Fred, ispirandogli le canzoni da interpretare (Eri Piccola cosi, Whiskey facile, Che notte!, Che bambola!, ecc.) e aiutandolo nei rapporti disastrosi che Ferdinando conduce con le donne. Le donne, fatali e intriganti, sono la bestia nera per entrambi, anche il diavolo ne è rimasto vittima in passato e cerca di mettere in guardia il suo protetto. Niente da fare: Ferdinando è un romantico e non può non innamorarsi e soffrire per amore. Ma intanto Fred, il personaggio che interpreta nelle canzoni funziona e il successo esplode a tal punto che anche Freddy ne resta colpito. La musica riesce quindi a sedurre il diavolo stesso che comincia suo malgrado ad ammirare il suo protetto, la sua creatura, fino a turbarsi quando Ferdinando canta una canzone romantica come “Guarda che luna”. Arriva anche a difenderlo contro i propri interessi, se non fosse che Ferdinando stesso comincia ad essere stanco del maestro e della maschera del bullo da lui imposta. Ma può un diavolo diventare amico della sua vittima fino a rischiare se stesso in prima persona?

Pierpaolo Palladino

L’idea di coinvolgere due attori particolari, un’orchestra in scena con loro, per raccontare questa storia di amicizia e musica, di donne e amori sognati, mi è venuta appena letto, come spesso ho il privilegio di fare, la prima stesura di questo piacevole testo. Uno spettacolo coinvolgente e ricco di divertenti situazioni, per la realizzazione del quale ho subito pensato di chiedere la collaborazione di due amici, il bravissimo e già esperto di musical Andrea Murchio, e lo stesso Pierpaolo Palladino con cui da anni collaboro e mi diverto a fare spettacoli di successo. Attori solo apparentemente lontani tra loro, con personalità diverse, ma capaci di completarsi e rendere credibile la fantasiosa storia ben raccontata da Pierpaolo. Puntando su una regia basata sul ritmo e la fluidità del racconto, il tutto sostenuto dalle musiche eseguite dal vivo dall’Orchestra Hot Club Aurora, protagonista sulla scena insieme agli attori; musiche presenti con la loro forza trascinante, con le loro atmosfere romantiche o ironicamente aggressive; la grande musica di Fred Buscaglione. Con il loro carattere a volte giocoso, a volte un po’ malinconico. Musiche certamente di grande suggestione, e grazie alle quali si viene coinvolti in un racconto in cui la musica, i sentimenti, l’amicizia, la funzione a volte demiurgica dell’Arte, sono i veri temi di questa gradevolissima storia che spero essere capace di rendere gradevole ed emozionante.

Manfredi Rutelli

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